sabato 12 dicembre 2015

L'Uomo e la natura secondo i Pellerossa

17 Ottobre 2015

"Vedete, fratelli, è tornata la primavera. Il sole ha abbracciato la terra. Presto vedremo i figli del loro amore.
Ogni seme, ogni animale si è destato. Anche noi siamo stati generati da questa grande forza. Per questo riteniamo che anche gli altri uomini e i nostri fratelli animali abbiano il nostro stesso diritto di vivere su questa terra.
Ma ascoltate, fratelli. Adesso abbiamo a che fare con un'altra razza. Erano pochi e deboli, quando i nostri padri incontrarono i primi di loro; ora però sono grandi e sono forti e arroganti.
E' strano, ma vogliono arare la terra, e sono malati di avidità.
Hanno fatto molte leggi, e queste leggi i ricchi possono infrangerle e i poveri no. Nella loro religione i poveri pregano e i ricchi no. tolgono denaro ai poveri e ai deboli per sostenere i ricchi e i potenti. Dicono che la nostra Madre, la Terra, è di loro proprietà; e costruiscono recinzioni per allontanare i vicini dalla loro Madre. Insudiciano nostra madre con le loro case e la loro spazzatura. La costringono a generare quando non è il suo tempo. E quando non dà più frutti la riempiono di medicine affinché generi ancora. Ciò che fanno non è sacro.
Sono come un fiume in piena. In primavera esce dagli argini e distrugge tutto ciò che trova sul suo cammino."
Toro Seduto


Toro Seduto durante la sua vita seppe incarnare le virtù degli indiani delle pianure, che, unite ad una grande forza e ad un immenso coraggio, lo resero un condottiero amato dai suoi amici e temuto dai suoi avversari. Sotto di lui riunì tutti i Sioux dando vita alla grande nazione dei Lakota, tra i quali viene ricordato come Uomo Sacro e guerriero senza paura, ma anche come padre affettuoso, poeta ispirato e uomo sempre affabile e amichevole nei confronti degli altri; era anche dotato di una profonda fede religiosa che gli dava una visione profetica e conferiva particolare forza alle sue preghiere. Non abbandonò mai lo stile di vita dei Lakota, dei suoi Padri, rifiutando di convertirsi alla religione dell'uomo bianco. Sono riportate più di una delle sue visioni che permisero al suo popolo di affrontare e battere i reggimenti yankee. Credeva fermamente nella natura e nell'armonia tra essa e l'uomo, nel rispetto che era indispensabile per ogni creatura, animale, vegetale, minerale, per ogni elemento, poiché tutto era connesso alla Vita, nulla doveva mai essere sprecato perché questo era sintomo di mancanza di rispetto verso i doni ricevuti. Tradizione indiana è quella di fare un'offerta ogni qualvolta si sottrae ad essa qualcosa per il proprio sostentamento, qualcosa che si considera importante per sé e che serve a riequilibrare le vibrazioni energetiche che si sono turbate.
Toro seduto era un Guerriero, un grande Guerriero, un Capo che ha difeso la propria terra e il proprio popolo, convinto che la tradizione dei propri avi fosse importante e vera, scorgendo nella cosiddetta civiltà occidentale qualcosa che violava le leggi stesse non solo degli Indiani, ma della Natura stessa, fu per questo riconosciuto come Uomo Sacro, a cui furono concesse visioni importanti, grandi, e a cui lui rispose con forza e dando a sua volta sempre un dono per quanto ricevuto.

Capo Leon Shenandoah degli Onondaga disse:
"Se voi uomini bianchi non foste mai arrivati, questo paese sarebbe ancora com'era un tempo. Tutto avrebbe conservato la purezza originaria. Voi l'avete definito "selvaggio" ma in realtà non lo era. Era libero. Gli animali non sono selvaggi; sono solamente liberi. Anche noi lo eravamo prima del vostro arrivo. Voi ci avete trattati come selvaggi, ci avete chiamati barbari, incivili. Ma noi eravamo solo liberi!"

Allo stesso modo Dieci Orsi dei Comanche Yamparika dichiarò:
"Io nacqui nella prateria dove il vento soffiava liberamente e dove non c'era nulla a bloccare la luce del sole. Io nacqui dove non c'erano recinti e dove ogni cosa respirava liberamente. Io voglio morire là, e non dentro questi muri."

Secondo gli Indiani, infatti, l'uomo era nato per essere semi-nomade, per vivere appunto in sinergia con la natura, utilizzare in modo responsabile i suoi frutti, dalla terra agli animali, affinché l'equilibrio rimanesse inviolato così che tutti gli esseri viventi potessero prosperare e vivere nello stesso habitat, un'ambiente che gli uomini avevano il compito, il dovere, di proteggere e curare, così come insegnavano i Sioux "La rana non s'ingozza mai di tutta l'acqua dello stagno in cui vive". Non avevano un concetto di proprietà, perché la terra non era dell'uomo, ma ospitava l'uomo, come le piante, gli animali, gli insetti.



Sigríðr Úlfhildr Bálsdóttir





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