sabato 12 dicembre 2015

I 7 specchi Esseni

16 Novembre 2015

“Un improvviso colpo di vento mi colpì, facendomi bruciare gli occhi.” Guardai il punto in questione e vidi che tutto era normale “Non riesco a vedere niente” dissi. 
“L’hai appena sentito” rispose lui
“Cosa? Il vento?”
“Non solo il vento”, disse lui, “Ti può sembrare il vento, perché il vento è la sola cosa che conosci”.
Castaneda

I 7 SPECCHI ESSENI

1° specchio "Il riflesso": questo specchio ci indica che ciò che proviamo e come ci comportiamo viene riflesso dagli altri inevitabilmente, inconsapevolmente, sia positivamente che negativamente. Gli altri ci forniscono quindi il modo di lavorare su noi stessi riconoscendo i nostri pensieri e le nostre emozioni più profonde, facendosi carico di questo peso il più delle volte involontariamente.

2° specchio "Il giudizio": se chi abbiamo di fronte non sta riflettendo qualcosa che è in noi a livello di pensiero o emozione, allora molto probabilmente ci sta invitando a riflettere sul giudizio che stiamo invece esprimendo, un giudizio verso noi stessi però, che passiamo sotto silenzio. Molto spesso abbiamo una tale carica emotiva che riversiamo su determinate convinzioni o idee, che non siamo disposti ad accettare che esiste qualcosa in contrasto con la nostra convinzione o idea. La mancanza di comprensione e di reale pace interiore porta a confondere il non giudicare con l'approvare o il non approvare. Si può non giudicare qualcosa o qualcuno pur approvandolo o non approvandolo, arrivando a comprendere l'altro e le sue idee e rispettandone la diversità.

3° specchio "La familiarità": questo specchio ci rivela che quando incontriamo una persona per cui sentiamo immotivata familiarità, quando incrociandosi gli sguardi è quasi come conoscersi già, ecco, in lui la nostra Anima ha riconosciuto una qualità sopita che ci appartiene, che abbiamo perso per strada, sacrificandola al sopravvivere in un dato momento della nostra esistenza.

4° specchio "La perdita": questo specchio si presenta a noi quando nella vita abbiamo inconsapevolmente scelto di adottare modelli di comportamento che ci portano a rinunciare ai rapporti umani, anche i più cari. Può essere il caso delle dipendenze come delle compulsioni, ma anche di scelte di dedizione completa ad un lavoro, che allontano dai rapporti famigliari e umani portando ad una forma di isolamento affettivo. Spesso questo è il risultato di esperienze passate che ci hanno portato a convincerci che sia di gran lunga meglio rinunciare alle cose che amiamo, piuttosto che rischiare di soffrire. Riconoscendo questo specchio possiamo spezzare la catena e recuperare i rapporti umani in qualsiasi momento, l'importante è compiere il primo passo, anche perché alla fine si finisce col soffrire molto di più cercando di evitare il dolore, piuttosto che affrontandolo.

5° specchio "La connessione": questo specchio si lega direttamente al rapporto coi nostri genitori, che ci mostra le credenze e le aspettative che, indirizzate a loro, sono solo una trasposizione del nostro rapportarci al divino. Alte aspettative e pretese rivolte a noi possono essere specchio di come noi pensiamo di non aver adempiuto al nostro compito, di non aver fatto abbastanza secondo la nostra connessione divina.

6° specchio "L'oscura notte": questo specchio, a dispetto del nome, ci ricorda come la vita e la natura tendano sempre all'Equilibrio. Nei momenti difficili ci troviamo così nudi davanti alla nostra Anima, scevri da ogni sovrastruttura mentale ed emotiva, potendo quindi consapevolizzare gli strumenti acquisiti nel nostro vissuto per superare la prova che stiamo affrontando, per risalire dall'abisso di ciò che abbiamo perduto e risplendere di nuova luce.

7° specchio "L'accettazione": ogni esperienza, positiva o negativa, è di per sé perfetta e naturale. Non vi è bisogno di compiere paragoni o esprimere giudizi, occorre solo accettarla come esperienza che arricchisce così il nostro bagaglio esperienziale che è l'unica vera meta della nostra Anima. In questo si manifesta la perfezione di ogni attimo vissuto consapevolmente. Non esiste nulla fuori di noi che abbia un valore rapportabile al nostro vissuto, quindi nulla è termine di paragone per denotare eccesso o difetto della nostra vita.


Sigríðr Úlfhildr Bálsdóttir

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