Le Rune nell'Edda Antica

So che le Rune sono oggi molto in voga, tuttavia la loro conoscenza è alquanto "corrotta" e strumentalizzata per motivi che non sto qui a dibattere non essendo il luogo adatto. Per questo ho pensato, per chi volesse e ne avesse voglia, di postare quello che è a tutti gli effetti un papiro, ma che alla fine è da considerarsi la prima base su cui poggiare la propria conoscenza delle stesse, perché è ciò che veniva trasmesso dagli Antichi e le Rune non sono nata in Europa, ma sono nate nelle terre del Nord, in una cultura che altrove era impensabile. Di seguito troverete passi estrapolati dall’Eldri Edda (Edda Antica); apporrò alcune note personali per spiegare il motivo per cui ho scelto tali passi di volta in volta alla fine di ciascuna parte.

Hávamál (Goðmálugr Edda "Edda Mitologica")

80.
Þat er þá reynt, | Questo è dunque provato:
er þú að rúnum spyrr | quando tu le rune consulti
inum reginkunnum, | di origine divina,
þeim er gerðu ginnregin | che crearono i supremi numi,
ok fáði fimbulþulr; | che dipinse il terribile vate,
þá hefir hann bazt, ef hann þegir. | questo è meglio, tacere.


138.
Veit ek, at ek hekk | Lo so io, fui appeso
vindgameiði á | al tronco sferzato dal vento
nætr allar níu, | per nove intere notti,
geiri undaðr | ferito di lancia
ok gefinn Óðni, | e consegnato a Óðinn,
sjalfur sjalfum mér, | io stesso a me stesso,
á þeim meiði | su quell'albero
er manngi veit | che nessuno sa
hvers af rótum renn. | dove dalle radici s'innalzi.

139.
Við hleifi mik sældu | Con pane non mi saziarono
né við hornigi, | né con corni [mi dissetarono].
nýsta ek niðr, | Guardai in basso,
nam ek upp rúnar, | feci salire le rune,
æpandi nam, | chiamandole lo feci,
fell ek aftr þaðan. | e caddi di là.

140.
Fimbulljóð níu | Nove terribili incantesimi
nam ek af inum frægja syni | ricevetti dall'illustre figlio
Bǫlþorns, Bestlu fǫður, | di Bǫlþorn, padre di Bestla,
ok ek drykk of gat | e un sorso ottenni
ins dýra mjaðar, | del prezioso idromele
ausin Óðreri. | attinto da Óðrørir.

141.
Þá nam ek frævask | Ecco io presi a fiorire
ok fróðr vera | e diventai saggio,
ok vaxa ok vel hafask, | a crescere e farmi possente.
orð mér af orði | Parola per me da parola
orðs leitaði, | trassi con la parola,
verk mér af verki | opera per me da opera
verks leitaði. | trassi con l'opera.

142.
Rúnar munt þú finna | Rune tu troverai
ok ráðna stafi, | lettere chiare,
mjǫk stóra stafi, | lettere grandi,
mjǫk stinna stafi, | lettere possenti,
er fáði fimbulþulr | che dipinse il terribile vate,
ok gerðu ginnregin | che crearono i supremi numi,
ok reist Hroftr rǫgna. | che incise Hroptr degli dèi.

143.
Óðinn með ásum, | Óðinn tra gli Æsir,
en fyr alfum Dáinn, | ma per gli Álfar Dáinn,
Dvalinn ok dvergum fyrir, | Dvalinn innanzi ai Dvergar,
Ásviðr jǫtnum fyrir, | Ásviðr innanzi ai giganti,
ek reist sjalfr sumar. | io stesso ne ho incisa qualcuna.

144.
Veistu hvé rísta skal? | Tu sai come incidere?
Veistu hvé ráða skal? | Tu sai come interpretare?
Veistu hvé fáa skal? | Tu sai come dipingere?
Veistu hvé freista skal? | Tu sai come provare?
Veistu hvé biðja skal? | Tu sai come invocare?
Veistu hvé blóta skal? | Tu sai come sacrificare?
Veistu hvé senda skal? | Tu sai come mandare?
Veistu hvé sóa skal? | Tu sai come immolare?

145.
Betra er óbeðit | È meglio non essere invocato
en sé ofblótit, | che [ricevere] troppi sacrifici:
ey sér til gildis gjǫf; | un dono è sempre per un compenso.
betra er ósent | È meglio essere senza offerte
en sé ofsóit. | che [ricevere] troppe immolazioni.
Svá Þundr of reist | Così Þundr incise
fyr þjóða rǫk, | prima della storia dei popoli;
þar hann upp of reis, | poi egli si levò su
er hann aftr of kom. | da dove era venuto.

L’Hávamál rappresenta “I discorsi dell’Eccelso”, i quali vengono considerati gli insegnamenti di Odino, infatti troviamo il racconto di come il Padre di Tutto ottenne le Rune, attraverso il sacrificio, facendone poi dono agli uomini, ma non bisogna scordare un altro dei suoi insegnamenti fondamentali, che si ritrova anche nella Runa Gjöf (Gebo): un dono per un dono. Per cui chi riceve il dono delle Rune e ne apprende il significato, ne comprende il senso profondo, deve a sua volta ripercorrere la strada segnata da Odino e compiere quindi un sacrificio per tale conoscenza. Oltre a ciò, nel passo 144 vengono poste le domande fondamentali che precedono l’inizio del lavoro con le Rune, senza tali conoscenze ogni singola opera diviene un rischio per sé e per gli altri perché si ricorre ad un potere che agisce a livello universale, essendo il Wyrd stesso intrecciato con le Rune: il potere delle Rune è energia e quindi vibrazioni che si innescano e si propagano influenzandosi a vicenda, per cui la non profonda conoscenza e consapevolezza di tali moti può portare a risultati impensati da chi ve ne fa ricorso.

* Traduzione della redazione di Bifröst.


Helgakviða Hundingsbana Ǫnnur - Secondo Canto di Helgi uccisore di Hundingr (Halgir Edda "Edda Eroica")

12.
Sigrún kvað: | Disse Sigrún:
Vark-a ek fjarri, folks oddviti, | Non ero lontana, nobile condottiero,
gær á morgun grams aldrlokum. | la mattina quando il re morì.
Þó tel ek slœgjan Sigmundar bur, | Perciò dico che è furbo il figlio di Sigmundr,
er í valrúnum vígspjǫll segir. | che comunica il destino con rune mortali.

34.
Dagur kvað: | Disse Dagur:
Œr ertu, systir, ok ǫrvita | Sei folle, sorella, e fuori di testa
er þú brœðr þínum biðr forskapa, | se auguri sventure a tuo fratello,
einn veldr Óðinn ǫllu bǫlvi | è solo Óðinn la causa di ogni male
því at með sifjungum sakrúnar bar. | poiché incise rune di sventura tra parenti.

Qui viene menzionato un utilizzo particolare delle Rune, ovviamente di alcune Rune in una sequenza ben precisa, dove si riporta ad Odino la paternità delle Rune e di tutto il loro sapere, anche se portatore di sventura in questo caso. Nel caso potete leggere tutta la storia per comprendere quale sia la grande sventura che segna tante morti tra questi parenti per opera di una donna ferita.

* Traduzione di Björn Pisano


Grípisspá - La Profezia di Grípir (Halgir Edda "Edda Eroica")

15.
Grípir kvað: | Disse Grípir:
Sefr á fjalli fylkis dóttir | La figlia di un sovrano dorme su un monte
bjǫrt í brynju eftir bana Helga; | in una corazza candida dalla morte di Helgi;
þú munt hǫggva hvǫssu sverði, | tu la colpirai con la spada affilata,
brynju rísta með bana Fáfnis. | infrangerai la corazza con l’assassina di Fáfnir.

16.
Sigurðr kvað: | Disse Sigurðr:
Brotin er brynja, brúðr mæla tekr, | La corazza è rotta, la donna parla,
er vaknaði víf ór svefni. | appena svegliata dal sonno.
Hvat mun snót at heldr við Sigurð mæla, | Cosa dirà la donna a Sigurðr,
þat er at farnaði fylki verði? | quali benefici ne trarrà il sovrano?

17.
Grípir kvað: | Disse Grípir:
Hón mun - ríkjum - þér rúnar kenna, | Insegnerà a te - guerriero - le rune,
allar þær er aldir eignask vildu, | tutte quelle che i mortali possono apprendere,
ok á manns tungu mæla hverja, | e ti insegnerà a parlare in ogni lingua degli uomini,
líf með lækning; lifðu heill, konungr. | e come curarli; la salute ti attende, re.

Di nuovo una donna insegnerà all’eroe tutte le Rune che gli uomini mortali possono apprendere, palesando come ve ne siano altre di segrete, nascoste, appannaggio di pochi.

* Traduzione di Björn Pisano


Sigrdrífumál - Il Discorso di Sigrdrífa (Halgir Edda "Edda Eroica")

5.
Bjór færi ek þér, | Birra a te offro,
brynþings apaldr, | melo del guerriero,
magni blandinn | colma di forza
ok megintíri, | e della gloria più grande,
fullr er hann ljóða | piena d'incanti
ok líknstafa, | e di segni benevoli,
góðra galdra | di buoni galdra
ok gamanrúna. | e rune del piacere.

6.
Sigrúnar skaltu kunna, | Le rune della vittoria devi conoscere,
ef þú vilt sigr hafa, | se la vittoria vuoi conseguire,
ok rista á hjalti hjörs, |e incidile sull'elsa della spada,
sumar á véttrinum, | alcune sul fodero,
sumar á valböstum, | altre sulla lama,
ok nefna tysvar Tý. | poi per due volte invoca Tyr.

7.
Ölrúnar skaltu kunna, | Le rune della birra devi conoscere
ef þú vill annars kvæn | se l'altrui moglie desideri
véli-t þik í tryggð, ef þú trúir; | non t'inganni, se ti fidi,
á horni skal þær rista | sul corno incidile
ok á handarbaki | e sul dorso della mano
ok merkja á nagli Nauð. | poi sull'unghia disegna Nauð.

8.
Full skal signa | Benedici la tua coppa
ok við fári sjá | contro l'inganno
ok verpa lauki í lög; | e la cipolla butta nell'acqua;
þá ek þat veit, | così io so,
at þér verðr aldri | mai berrai
meinblandinn mjöðr. | idromele avvelenato.

9.
Bjargrúnar skaltu kunna, | Le rune d'aiuto devi conoscere
ef þú bjarga vilt | se vuoi far nascere
ok leysa kind frá konum; | bene i figli dalle donne;
á lófum þær skal rista | sul palmo della mano incidile
ok of liðu spenna | e sugli arti disegnale
ok biðja þá dísir duga. | poi alle dísir chiedi aiuto.

10.
Brimrúnar skaltu rista, | Le rune che dominano l'onda dovrai incidere
ef þú vilt borgit hafa | se vorrai salvare
á sundi seglmörum, | la nave dal mare,
á stafni skal rista | sulla prua incidile
ok á stjórnarblaði | e sul filo del timone
ok leggja eld í ár, | e col fuoco incidile sul remo,
er-a svá brattr breki | non saranno così alte le onde
né svá bláar unnir, | né così nere,
þó kemstu heill af hafi. | sicché ne uscirai sano.

11.
Limrúnar skaltu kunna, | Le rune dei rami devi conoscoscere
af þú vilt læknir vera, | se vuoi essere un guaritore,
ok kunna sár at sjá; | e saper esaminare la ferita;
á berki skal þær rista | incidile sulla corteccia
ok á baðmi viðar, | e sul legno dell'albero,
þeim er lúta austr limar. | i cui rami puntano a est.

12.
Málrúnar skaltu kunna | Le rune del discorso devi conoscere,
ef þú vilt, at manngi þér | se vuoi, che nessuno
heiftum gjaldi harm: | ti contraccambi con dolore:
þær of vindr, | quelle che devi attorcigliare
þær of vefr, | quelle che devi lanciare
þær of setr allar saman, | quelle che devi sistemare insieme
á því þingi, | nell'assemblea,
er þjóðir skulu | dove le persone devono
í fulla dóma fara. | andare in seduta plenaria.

13.
Hugrúnar skaltu kunna, | Le rune della mente devi conoscere,
ef þú vilt hverjum vera | se vuoi essere il più saggio
geðsvinnari guma; | tra tutti gli altri uomini;
þær of réð, | quelle comprese,
þær of reist, | quelle incise,
þær of hugði Hroptr | quelle sfilate da Hroptr (Óðinn)
af þeim legi, | dall'acqua,
er lekit hafði | dal fluido stillato
ór hausi Heiðdraupnis | dalla testa di Heiðdraupnir (Mímir)
ok ór horni Hoddrofnis. | e dal corno di Hoddrofnir (Mímir).

19.
Þat eru bókrúnar, | Ci sono le rune del libro,
þat eru bjargrúnar | ci sono le rune d'aiuto
ok allar ǫlrúnar | e tutte le rune della birra
ok mætar meginrúnar, | e le preziose rune della forza,
hveim er þær kná óvilltar | per chi le ha duramente comprese
ok óspilltar | e non contaminate
sér at heillum hafa; | portano per sé fortuna;
njóttu, ef þú namst, | usale, se le hai apprese,
unz rjúfask regin. | finché gli dei vorranno.

Qui si trova un elenco di diverse tipologie di Rune che conferiscono poteri particolari e supportano gli uomini in momenti e azioni particolari, illustrando come esistano anche delle Rune legata alla nascita; spiega inoltre come vi siano le Rune della forza, ma mette attenzione sul fatto che per poterle utilizzare occorra comprenderle e non contaminarle, questo è un monito ben preciso.

* Traduzione di Sigríðr Úlfhildr Bálsdóttir


Rígsþula - Il racconto di Rígr

43.
En Konr ungr |  Ma il giovane Konr
kunni rúnar, | conosceva le rune,
ævinrúnar | le rune eterne
ok aldrrúnar; | e le rune della vita;
meir kunni hann | inoltre sapeva
mǫnnum bjarga, | difendere gli uomini,
eggjar deyfa, | mitigare le sponde,
ægi lægja. | calmare il mare.

44.
Klǫk nam fugla, | Aveva imparato il linguaggio degli uccelli,
kyrra elda, | a placare le fiamme,
sefa of svefja, | a blandire le menti
sorgir lægja, | a lenire i dolori,
afl ok eljun | [aveva] la forza e la resistenza
átta manna. | di otto uomini.

Qui parla di nuovo di Rune eterne e Rune della vita, distinguendole, un richiamo alle Rune conosciute dai mortali e quelle invece che sono di altra natura.

* Traduzione di Sigríðr Úlfhildr Bálsdóttir


Fjǫlsvinnsmál – Il Discorso di Fjǫlsviðr

25.
Vindkaldr kvað: | Disse Vindkaldr:
Segðu mér þat, Fjǫlsviðr, | Dimmi, Fjǫlsviðr,
er ek þik fregna mun | quello che chiedo
ok ek vilja vita: | e voglio sapere:
hvárt sé vápna nǫkkut, | se c'è un'arma,
þat er knegi | con la quale
Viðófnir fyrir | Viðófnir precipitare
hníga á Heljar sjǫt? | morto alla dimora di Hel?

26.
Fjǫlsviðr kvað: | Disse Fjǫlsviðr:
Lævateinn hann heitir, | Lævateinn si chiama,
en hann gørði Loftr rúnum | l'ha costruita Loftr con le rune
fyr nágrindr neðan; | innanzi al cancello dei morti;
í segjárnskeri | in uno scrigno di ferro
liggr hann hjá Sinmǫru, | si trova con Sinmara,
ok halda njarðlásar níu. | e con nove serrature assicurato.

Qui di nuovo troviamo menzionato il potere delle Rune, quello vero, poiché la divinazione è solo una sfaccettatura di esse, la punta dell’iceberg; infatti, qui viene riportato come queste conferiscano all’arma in questione il potere di uccidere.

* Traduzione di Sigríðr Úlfhildr Bálsdóttir


Sigríðr Úlfhildr Bálsdóttir


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