5 Dicembre 2015
Nella cultura celtica i Druidi avevano un ruolo importante, fondamentale, all'interno della vita di ogni clan. Essi tramandavano l'antico sapere e per questo conoscevano profondamente ogni racconto, che veniva utilizzato per spiegare e insegnare diverse cose, secondo il livello di ricettività dell'ascoltatore.
Una di questa storie era quella di Re Quercia e Re Agrifoglio.
Il primo era legato alla stagione calda, al fiorire della vita e quindi alla fertilità, al movimento, al Sole che dona vita. Il secondo, invece, era legato alla morte dell'inverno, una morte apparente, una cristallizzazione della vita e dello scorrere del tempo, che offriva però in dono proprio il tempo per riflettere, riposare e crescere.
Questi due Re dominano ciascuno un periodo dell'anno, ma non possono mai prendere il sopravvento assoluto, ogni anno infatti si scontrano 2 volte per vincere una volta uno e una volta l'altro. Questo è il principio dell'Equilibrio della Natura, vita e morte, l'assenza di una stasi che domini assoluta, dove in ogni aspetto si srotolano poi pregi e difetti, doni e dazi.
Il 21 Dicembre sopraggiunge i Solstizio d'Inverno, Yule per i Celti, dove Re Quercia e Re Agrifoglio si scontrano, per veder salire al trono Re Quercia, proprio quando Re Agrifoglio è al culmine del suo potere.
Presso i popoli nordici il Solstizio d'Inverno prende il nome di Jöl, anche qui ritroviamo una serie di tradizioni che legano il divino agli uomini, con gli Dei (Odino, Thor e Freyr) scendere sulla Terra per dispensare doni. Odino, il Padre di tutto, con la sua classica raffigurazione di uomo vecchio e saggio, con la lunga barba; Freyr, con il suo mantello rosso e Thor che conduceva sul suo carro trainato da caproni. Tra questi popoli era usanza adornare un albero in questo periodo con dischi colorati, rappresentanti i Nove Mondi, come segno di rispetto verso gli Dei e tutte le creature, che erano tra loro collegate dall'Albero Cosmico, Yggdrasil.
Sigríðr Úlfhildr Bálsdóttir
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