Riprendendo a leggere "L'Arte della guerra", Sun Tzu scrive:
27. Il segreto per creare le divisioni interne sta nell’arte di suscitare i seguenti cinque contrasti: dissensi tra i cittadini nelle città e nei villaggi; dissensi con gli altri paesi; dissensi all’interno; dissensi che hanno per conseguenza la condanna a morte; e dissensi le cui conseguenze sono i premi e le ricompense. Queste cinque specie di dissensi non sono che rami di uno stesso tronco.
Ottimo, quindi già nel VI secolo a.C. erano stati individuati e spiegati 5 "dissensi" necessari per causare divisione nella fazione nemica.
Ci tengo a ricordare che questo trattato viene ancora utilizzato anche in ambiti non di guerra, ma politico-economici. Credete non sia cos^? Vi invito allora ad approfondire le tecniche di PNL, le stesse utilizzate da diversi politici e da sette, pseudo-sette e organizzazioni soprattutto a struttura piramidale.
Vediamo dunque come Sun Tzu spiega questi 5 elementi fondamentali:
1° DISSENSO: Chiamo dissenso nelle città e nei villaggi quello che ci dà il modo distaccare dal partito che ci è nemico gli abitanti sotto il suo dominio, e di farceli amici in modo da potercene servire in caso di bisogno.
2° DISSENSO: Chiamo dissenso con gli altri paesi quello che ci consente di servirci a nostro profitto degli ufficiali che servono nell’esercito nemico.
3° DISSENSO: Per dissensi all’interno intendo quelli che mettono a nostro profitto la mancanza di accordo che può esserci tra gli alleati, tra i diversi corpi militari o tra gli ufficiali che servono nell’esercito nemico.
4° DISSENSO: Il dissenso da condanna a morte è quello che per mezzo del quale tentiamo, attraverso dicerie tendenziose, di gettare discrediti e sospetti, fino a porre sotto processo dinanzi alla corte del sovrano nemico i generali che lo servono
5° DISSENSO: Il dissenso da premio è quello che si ottiene con larghe ricompense elargite a tutti quelli che hanno cessato di servire il loro legittimo padrone e sono passati alla nostra parta sia per combattere con noi sia per renderci altri servigi non meno essenziali.
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