sabato 12 dicembre 2015

Recuperare noi stessi

Fin da quando ero piccola, ancora bambina, la mia famiglia aveva 3 appellativi che mi ripeteva continuamente, per indicarmi i miei comportamenti "sbagliati": Toro Seduto, bastiancontraria e mamma dei gatti.
Oggi, a distanza di tanti anni, mi trovo a dire che spero di avere almeno la metà della spiritualità di Toro Seduto, mi auguro di avere la sua forza nel lottare per conservare le mie radici, così spero di non perdere mai i miei "perché?", quella spinta a non accettare tutto come mi viene presentato, ma a volerlo comprendere per accettarlo o rifiutarlo secondo il mio sentire, e ancora, spero di portare sempre con me quella compassione e quell'amore per lo spirito libero, indipendente, forte e dolce tipico dei gatti.
Purtroppo, abbiamo sviluppato questo strano metodo educativo dove vogliamo estirpare le espressioni naturali dei bambini, del loro Essere, come fossero errori...sbagliati in qualche modo, invece di insegnare loro come gestire questi aspetti peculiari affinché divengano ricchezze da condividere. 
Da bambini esprimiamo molto più liberamente la nostra natura, crescendo la pieghiamo alla Mente come ci viene insegnato e soffriamo, ci sentiamo sempre più incompleti, accumulando sempre di più, storie o oggetti o denaro...staccati però da noi stessi, scollegati sempre di più dal Tutto che ci circonda e ci permea. 
Ascoltiamo di più i bambini, impariamo da loro e insegniamo loro ad essere il meglio di sé, non come tutti gli altri, ognuno come una stella deve brillare di luce propria.
Allora, torniamo alla nostra infanzia, cerchiamo ciò che amavamo, ciò che ci faceva sentire speciali, ciò che ci rendeva tristi quando non veniva compreso e scartato...recuperiamo i pezzi di noi e lavoriamoli come argilla, rimodelliamoli su noi stessi, immergiamoci in essi senza egoismo o narcisismo, rendiamoli dianti di cui adornarci ogni giorno di più, non per vantarci, non per esibirli, ma semplicemente per sorridere a noi stessi.


Sigríðr Úlfhildr Bálsdóttir


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