domenica 28 giugno 2015

Purificare i cristalli

I cristalli tendono ad assorbire le energie pesanti con cui vengono a contatto, per cui è bene purificarli periodicamente, soprattutto appena acquistati e prima di utilizzarli.

PURIFICAZIONE COL SALE
Mettere del sale in una ciotola di vetro o di legno, in cui inserire le pietre che si desidera purificare e lasciarle in immersione per un minimo di 2 ore e un massimo di 24. Dopo di che, sciacquarle con acqua corrente e asciugarle con un panno di cotone o della carta assorbente. Importante è che non siano presenti lesioni sulla superficie della pietra. 
Il sale va poi smaltito sciogliendolo in acqua corrente.
ATTENZIONE! Alcune pietre non sono compatibili col sale né con le soluzioni saline: Actinolite, Ambra, Angelite, Antimonite, Apatite, Apofillite, Aragonite, Astrofillite, Azzurrite, Azzurrite-Malachite, Biotite, Blenda, Boji, Bronzite, Calcedonio, Azzurro, Calcite, Calcopirite, Cassiterite, Cavansite, Celestina, Celestite, Cianite, Ciaroite, Cinabro, Coppale, Covellina, Crisocolla, Crisoprasio, Danburite, Diaspro, Rosso, Diaspro, Paesaggio, Dioptasio, Dolomite, Epidoto, Egirina, Eliotropio, Ematite, Emimorfite, Eritrite, Fluorite, Fuchsite, Gaietto, Giada, Iperstene, Iddenite, Kunzite, Labradorite, Lapislazzuli, Larimar, Lepidolite, Magnesite, Magnetite, Malachite-Crisocolla, Malachite, Moqui, Marbles, Marchesite, Tectiti, (Meteoriti), Moldavite, Morganite, Occhio di Bue, Occhio di Falco, Occhio di Tigre Ferroso, Occhio, Di, Tigre, Opale di Fuoco, Opale, Pietersite, Petalite, Pietra del Sole, Pietra di Luna, Realgar, Pirite, Rodocrosite, Stilbite, Staurolite, Smithsonite, Selenite, Tormalina, Turchese, Unakite, Vanadite, Variscite, Zolfo e in generale pietre contenenti alte percentuali di ferro o pietre porose.

PURIFICAZIONE CON L'ACQUA
Lasciar scorrere dell'acqua fredda sul cristallo, adagiandolo ad esempio su un piattino, per alcuni minuti, dopo i che asciugarle con un panno di cotone o della carta assorbente. In linea generale tutti i quarzi possono essere purificati con l'acqua, l'importante è limitarne il periodo di contatto.
Evitare la purificazione con acqua per: Azzurrite, Calcite, Ematite, Magnetite, Magnesite, Lepidolite, Selenite, Meteorite.

PURIFICAZIONE CON LA TERRA
Uno dei metodi sicuramente più efficaci e naturali, con pochissime controindicazioni, poiché più che rovinare i cristalli, può capitare che li sporchi, ma senza gravi danni, l'importante è che non siano presenti lesioni sulla superficie della pietra. Seppellire il cristallo in un vaso o, ancor meglio, in un'area aperta come un giardino, per un minimo di 2 ore fino ad un massimo di 24.
Non vanno messe a contatto diretto con la terra (quindi le si può mettere in un sacchettino di cotone o lino grezzi): Angelite, Azzurrite, Azzurrite-Malachite, Calcedonio Azzurro, Calcite, Calcopirite, Celestina, Celestite, Fluorite, Malachite, Malachite-Crisocolla, Rodocrosite, SeleniteTurchese.

PURIFICAZIONE CON DRUSA DI AMETISTA O QUARZO IALINO
Non esistono controindicazioni per questo tipo di purificazione, che consiste nell'adagiare la pietra su una drusa di ametista o di quarzo ialino per un minimo di 12 ore, non vi è un tetto massimo che ne limiti il contatto.

PURIFICAZIONE PER FUMIGAZIONE
Una purificazione piuttosto leggera per cristalli usati abitualmente e che non siano troppo appesantiti dalle energie assorbite. Occorre bruciare salvia e lavanda, esponendo la pietra al fumo per alcuni minuti.

PURIFICAZIONE CON LA PIRAMIDE
Occorre ricreare in scala una piramide con le dimensioni di quella di Cheope, consigliata una struttura in rame. Adagiare dentro ad essa la pietra da purificarla e lasciarla al suo interno per un minimo di 12 ore. 
Metodo non adatto a cristalli che contengono particelle acquose come l'opale, poiché la piramide porta disidratazione nei corpi.

Sigríðr Úlfhildr Bálsdóttir

martedì 23 giugno 2015

Pensiero sugli Elementi

Il Fuoco arde.
L'Acqua scorre.
Il Vento soffia.
La Terra nutre.

 «Fuoco, Acqua, Vento, Terra
Io vi chiamo,
A voi il mio dono,
La mia povera offerta,
A voi il mio Essere,
Voi che il tutto create,
Voi che nel Tutto siete,
Voi che danzate nella grande Spirale
Voi che siete l'Eternità dell'Essere.
Fuoco, Acqua, Vento , Terra»

Sigríðr Úlfhildr Bálsdóttir


lunedì 15 giugno 2015

Solstizio d'Estate

Il 21 Giugno si celebra il Solstizio d'Estate. Il termine "Solstizio" deriva dal latino "Solis Stat", a definire quindi come il Sole si fermi, all'apice della sua forza. Parliamo dunque di una festa legata al Sole, al Fuoco, che divengono gli elementi dominanti. La festa porta anche il nome di Litha, dea sassone del Grano affine a Demetra e Cerere. Nella cultura greca era Hermes ad essere associato a questa festività, per la sua natura di psicopompo, parimenti, nella cultura nordica si ritrova Odino, conoscitore della magia, della medicina e della poesia.
La vittoria della Luce sulle Tenebre, l'apice del Sole, che sancisce anche il suo declino. Nel mito di Re Agfrifoglio e Re Quercia, questo è il momento in cui il primo sconfigge il secondo, infatti i fuochi del Solstizio d'Estate vengono alimentati con legno di quercia. E' inoltre tradizione bruciare 9 erbe: Iperico, Ruta, Verbena, Vischio, Lavanda, Timo, Finocchio, Piantaggine e Artemisia.
La notte prima del Solstizio è una delle 3 "notti degli spiriti", dove il mondo materiale e quello immateriale si toccano, dove il velo si assottiglia, consentendo contatti con più facilità. Proprio per questo il Solstizio è da sempre legato alla divinazione, ai presagi, alla possibilità di guardare "oltre", nonché propizio per i rituali legati al Fuoco, suo elemento dominante, sia per attingere alla sua forza che alla sua protezione. Infatti, in questo momento particolare venivano raccolte le erbe e le piante, secondo la tradizione druidica con un falcetto d'oro (l'oro era legato al Sole), poiché al culmine delle loro proprietà peculiari, quindi con la maggior efficacia possibile. Parimenti, l'acqua caricata tra la notte prima e l'alba del Solstizio, risulta fortemente energizzata. Famosa è infatti la "rugiada di San Giovanni", che affonda la sua leggenda proprio in questa più antica tradizione.
Come è possibile notare, vi è una sorta di equilibrio tra principio maschile e femminile in questa festa, nella forma Sole-Luna, Fuoco-Acqua, elementi opposti e, nel contempo, complementari, uniti uno all'altro, per questo era anche una notte dedicata all'amore, alle unioni tra uomo e donna, come trasposizione fisica della Natura.
Proprio per queste energie, è da sottolineare la differenza di contatti rispetto ad esempio a Samhain, che non porta in sé la forza e il calore del Sole, ma già si carica del buio, dell'introspezione profonda del Solstizio d'Inverno che seguirà, di una Natura che già volge alla conclusione del suo ciclo vitale, per abbracciare quello della momentanea morte. Qui, al contrario, siamo tra le braccia della vita stessa, dove la Natura è ricolma di frutti, di abbondanza, dove la Madre mostra il ventre florido e pieno, non più fanciulla, ma donna. Gli spiriti che trovano spazio sono quindi più predisposti a questo momento, per questo vengono sempre associate agli incontri della notte di mezza estate, creature come le fate, che nell'immaginario popolare sono benevole, belle, femminili, fugando paure ancestrali verso un mondo sconosciuto ai più.
In questo contesto, perfettamente si collocano le Rune, legate appunto al Dio Odino, che amplificano il loro potere e la loro capacità di creare connessioni forti. Ma ricordate, le Rune non sono mai un gioco, le Rune esigono rispetto e conoscenza, sono un dono, posseggono un loro potere, una loro essenza, un loro universo e nulla è peggiore di credere di poterle usare alla stregua di un mero strumento per scorgere il futuro, con leggerezza, poiché le loro vibrazione risuonano e lo fanno a lungo, in modo che spesso è difficilmente comprensibile all'uomo.
Come per ogni festa, si porge un'offerta alle divinità, alla Natura, un ringraziamento in più per i frutti che si sono raccolti e che ci si appresta a mietere ancora. Un segno di rispetto immancabile, necessario, che non implica sottomissione, ma consapevolezza della propri appartenenza, perché siamo parte della Natura, del Tutto, da essa dipendiamo, nonostante l'ormai dilagante arroganza umana di esserne al di sopra.

Gioia e prosperità a tutti per questo Solstizio!

Sigríðr Úlfhildr Bálsdóttir

Tracciare il Cerchio



"Tracciai il Cerchio,
più e più volte,
a ritroso nella memoria 
non più ne scorgo l'inizio,
ma ancor ricordo
più e più modi."

Un Cerchio per operare al suo interno può essere tracciato in modi differenti, a seconda della tradizione, dell'affinità personale, come anche in base allo scopo.
Tra i metodi più antichi ho già citato il Cerchio di pietre, dove la pietra in sé costituisce un elemento naturale che possiede vibrazioni particolari, con una frequenza a se stante, in grado di creare un confine particolare a livello energetico.
Il Cerchio veniva però tracciato anche con erbe, solitamente si ricorreva a Salvia, Aneto e Alloro principalmente, sia singolarmente che con misture. Queste piante sono adatte per la purificazione e la protezione, allontanando la negatività, da qui ne deriva il loro utilizzo. Da tenere presente che l'Aneto è legato all'elemento Fuoco nella sua forma mercuriale, l'Alloro alle divinità solari, al Sole, quindi sempre rappresentante l'elemento Fuoco, la Salvia è invece legata all'Aria e a Giove.
Un altro Cerchio, molto particolare, veniva tracciato con i cristalli, nello specifico con quarzi di Cristallo di Rocca (Quarzo Ialino), uno dei cristalli ritenuti più potenti fin dall'antichità, chiamato anche "ghiaccio fisso", "ghiaccio solido", "ghiaccio divino". Come tutti i quarzi è dotato di vibrazioni particolari, che amplificano quelle dell'energia prodotta all'interno del Cerchio, aumentando la connessione con il divino in tutte le sue accezioni, canalizzando al meglio il potere e l'intento. Per cerchi di modeste dimensioni venivano disposti 13 quarzi, non meno, poiché un Cerchio definito con Cristalli di Rocca non poteva essere inferiore ad una certa misura, proprio per le sue peculiarità energetiche.
Vi fu poi il Cerchio tracciato col sale, ma soprattutto in luoghi chiusi, non all'aperto, dove il sale purifica e tiene lontano la negatività. Di rado, infatti, il sale veniva messo sulla terra e, comunque, sempre in quantità molto piccole, per non arrecar danno alla stessa.
Il Cerchio veniva, comunque, sempre tracciato in senso orario, solo pochissime pratiche particolari richiedevano una costruzione in senso antiorario, modalità divenuta più comune solo dopo l'avvento del cristianesimo per le evocazioni.


Sigríðr Úlfhildr Bálsdóttir

Il Cerchio di pietre

Da tempi antichi, sono giunti a noi simboli chiari di come le comunità dessero un'importanza fondamentale al Cerchio, rendendolo però parte della natura stessa, attraverso siti megalitici dislocati in diverse zone. Questi popoli, infatti, si radunavano per celebrare in luoghi particolari, delimitati in modo circolare da grandi pietre, monoliti, che creavano uno scenario sicuramente affascinante e denso di significato; non era solo scena, vi era studio, conoscenza del luogo e delle proprietà dei materiali.
Parimenti, tanto nel grande quanto nel piccolo, per rituali e opere individuali, veniva tracciato un Cerchio con pietre più piccole, poiché il Cerchio segna un confine, uno spazio protetto dalle energie e dalle opere esterne. Tuttavia, la forza della protezione dipende da chi lo traccia, perché il cerchio amplifica, ma vi è un rapporto che non può essere dimenticato, per quanto esponenziale non è infinito. Lavorando all'interno del Cerchio, l'energia si espande al suo interno rimanendo ivi concentrata, per cui è bene che sia sempre a misura d'uomo, proprio per permettere il giusto fluire e la giusta condensazione della stessa.
La tradizione vuole che il Cerchio di pietre sia composto standovene all'esterno e solo dopo aver chiesto il permesso alla Terra stessa, come forma di rispetto. Una volta tracciato il confine, anche chi lo ha creato chiede permesso a se stesso prima di entrarvi, per poi congedarsi da esso con rispetto. Solo una volta fuori aprirà il Cerchio, così da permettere all'ambiente di riequilibrarsi.
Meditare all'interno del Cerchio consente di raggiungere una maggiore concentrazione, raggiungendo stati molto profondi.
Facile ricordare le tende dei nativi Americani, i Tepee, anch'essi a pianta circolare. Alce Nero spiega così il motivo:


“Ogni cosa che fa il Potere del Mondo è fatta in cerchio.
La volta del cielo è rotonda, e ho sentito che la terra è rotonda come una palla, e così sono tutte le stelle.
Il vento, al massimo del suo potere, gira vorticosamente.
Gli uccelli fanno il nido in forma circolare perché la loro è la nostra stessa religione.
Il sole sale e scende lungo il cerchio. La Luna fa lo stesso ed entrambi sono rotondi.
Anche le stagioni formano un grande cerchio nel loro trasmutare e sempre ritornano laddove furono.
La vita di ogni uomo è un cerchio dalla fanciullezza alla fanciullezza e così è ogni cosa ove si muove il potere.
I nostri tepee sono rotondi come i nidi degli uccelli, e codesti furono sempre disposti in cerchio, il cerchio della nazione, un nido di molti nidi dove Il Grande Spirito significò per noi covare i nostri bambini.”


Così, chi lavora ne Cerchio, cova le proprie energie e la propria opera, qualsiasi essa sia.

Sigríðr Úlfhildr Bálsdóttir

Il Cerchio

Il Cerchio non è mai casuale, nel Cerchio nessuno entra per caso, nessuno resta per forza, bensì è espressione di una scelta consapevole.
Quando si compone il Cerchio, l'energia viene fatta fluire tra ogni singolo componente, così da portare equilibrio al tutto che in esso trova forma.
Tutto ciò che è circolare è infinito.
Il Cerchio è espressione di Equilibrio, come tale, chi si siede nel Cerchio non è né superiore, né inferiore ad un altro, ma è parte del Cerchio perché la sua Anima risuona armonicamente con quella degli altri.
Vi sarà l'Anziano come vi sarà il Giovane.
Il Giovane porta rispetto all'Anziano per la sua esperienza, per la sua saggezza, per la sua conoscenza divenuta consapevole. Parimenti, l'Anziano porta rispetto al Giovane come germoglio del futuro, per le sue potenzialità, per la sua mancanza di esperienza che porta "perché" che magari ancora lui non si è posto.
L'Allievo impara dal Maestro così come un buon Maestro impara dall'Allievo.
Con tale predisposizione fluisce l'energia nel Cerchio, andando ad amplificare quella del singolo, facendo sì che il risultato sia maggiore della somma delle parti, perché questo è il dono della Natura quando si opera nel suo rispetto.
Il Cerchio è rispetto.
Il Cerchio è sacralità.
Il Cerchio è appartenenza.
Il Cerchio è memoria.
Il Cerchio è conoscenza.
Il Cerchio è comunione.
Il Cerchio non conosce tempo.
Il Cerchio è Equilibrio.


Sigríðr Úlfhildr Bálsdóttir


Conosci te stesso

«Conosci te stesso» dice il famoso Oracolo di Delfi.
Al pari, Gustav Jung afferma «Chi guarda se stesso, rischia di incontrare se stesso.»
Frasi semplici, poche parole che in sé esprimono un percorso, un cammino alla portata di tutti, ma non per tutti, perché intraprenderlo richiede coraggio.
Anche Platone nel Mito della Caverna esprime come sia difficile per l'uomo affrontare questa realtà, abituato all'illusione, le ombre che si muovono sulla parete della caverna, tanto da arrivare a provare odio verso chi invita a guardare oltre, a volgersi da un'altra parte...verso la luce.

Perché è così difficile una cosa fondamentalmente tanto semplice?

Prova a fermarti davanti ad uno specchio, per quanto tu sia fisicamente bello, restando lì davanti ad osservarti, inizierai a trovare nella tua figura difetti, imperfezioni che non vuoi vedere, che non vuoi riconoscere, tanto meno accettare, arrivando a negarne l'esistenza.
Ecco, davanti alla tua Anima, a ciò che realmente sei, la reazione è la stessa.

Perché?

Perché noi tutti ci costruiamo un'immagine di noi stessi, secondo valori instillati in noi dalla famiglia, dalla società, da tutto ciò che ci circonda, dalla nostra volontà di far parte di un gruppo. Invece, l'Anima richiede il coraggio dell'unicità, perché non ne esiste una uguale all'altra, richiede l'accettare che ella non è schiava di regole sociali, né si impone di dover soddisfare le aspettative altrui.

L'Anima E'.

L'Anima è luce e buio, per conoscere se stessi occorre avere il coraggio di guardare entrambi, di guardarli, comprenderli nella loro ragione d'essere e, infine, accettarli.
Negare una parte di essi porta solo a reprimerla, non a cancellarla, e nella repressione questa cresce, come acqua in una pentola a pressione che bolle, bolle e bolle, finché non trova uno spiraglio per uscire e, a quel punto, troppa la pressione, la forza accumulata, e diventa qualcosa dal potenziale distruttivo.

Accettare.

Accettare che si è umani, che si è limitati e illimitati allo stesso tempo, accettare che si può essere una cosa e il suo esatto opposto.
Essere faccia a faccia con se stessi è un'esperienza il più delle volte, dura, che spesso stravolge l'idea che ci si era creati di se stessi, scardinando tutti gli schemi, portando novità, aprendo alla conoscenza e alla consapevolezza. Quando si arriva a comprendere la propria Anima per ciò che è, allora sì, si recupera la vera Dignità, quella che nulla e nessuno può togliere, perché parte di noi ed è in essa che affonda le radici l'Onore, non l'orgoglio, in essa si genera la forza di andare avanti, nonostante tutto, perché lì brilla la luce di una stella, in grado di splendere anche in mezzo al fango.

Sigríðr Úlfhildr Bálsdóttir

Ideale o Verità

«Per combattere serve una ragione, ma questa non può essere un ideale. Se combatti per un ideale, puoi salvare soltanto ideali.
Non è questa la strada per salvare gli altri.
La ragione per combattere è il desiderio di voler salvare qualcosa. Quantomeno è così per te, no?
Tuttavia, la salvezza ottenuta dagli altri non è vera salvezza. Alla fine non è nulla di diverso dal denaro. Una volta usata, passa in mano altrui. Sicuramente potresti riuscire a realizzare questo tuo desiderio di "salvare qualcuno". Tuttavia, in questo modo non stai desiderando di salvare anche te stesso. Continuerai ad affidarti a un ideale non tuo, preso in prestito da altri, ripetendo questo ciclo fino alla morte.
Per questo il tuo ideale non ha alcun significato.
Salvare gli altri non ha alcun significato.
Alla fine non riuscirai a salvare né te stesso né gli altri.
Sarà una vita di sole menzogne.»

Sembrano parole dure, sembrano quasi assurde, perché è difficile comprendere come il desiderio di salvare qualcuno, come di salvare tutti, possa essere un ideale falso. Eppure, il senso sta alla radice.
Da dove nasce realmente il desiderio, l'impulso che provi e che ti spinge a voler salvare qualcuno?
Hai provato a fermarti un istante a porti questa domanda?
"La salvezza ottenuta dagli altri non è vera salvezza"...perché?
Perché il primo passo per cambiare una situazione deve nascere da chi in essa vive, perché deve esserci la Volontà che si concretizza nella richiesta esplicita di aiuto.
Pensiero → Parola → Creazione
Nonostante ciò, quante volte si tende ad agire, a cercare di salvare senza che vi sia tale richiesta? Un impulso, qualcosa che d'improvviso cresce, esplodendo con forza dentro di noi.
Perché?
Quanti "perché" metti nel tuo agire?
Quante domande ti poni per comprendere te stesso?
Tu che vuoi salvare qualcuno, quante volte dentro di te, nell'arco della tua vita, hai desiderato, sognato, sperato, pregato...perché qualcuno salvasse te?
Hai compreso ora?
No, non sono qui per dare risposte, perché le mie risposte non sono le tue. Io sono qui per ricordarti ora, di fermarti, di porti domande, di cercare prima di tutto le risposte dentro di te. Quando avrai compreso il tuo inconscio e i messaggi che esso ti manda attraverso i tuoi desideri, i tuoi impulsi, allora sì, allora sarà il momento in cui realizzerai la necessità della Volontà, allora, non solo capirai, ma COMPRENDERAI perché la verità è che ognuno è e deve essere "salvatore di se stesso".
Questo non vuol dire essere soli, ma significa che pur avendo accanto qualcuno, la strada la puoi percorrere solo tu...nessun altro può farlo al tuo posto.
Non lasciare che la tua vita sia una vita di menzogne verso te stesso...meriti molto di più, meriti di essere sincero con te stesso.

Sigríðr Úlfhildr Bálsdóttir

Ægishjálmur



Ægishjálmur, Stav di origine islandese, detto anche Casco (letteralmente Elmo) del Terrore. La reale origine e datazione è incerta, è stato ritrovato su grimori magici successivi all'anno 1000 se non ricordo male, tuttavia presente in diverse saghe e narrazioni di molto precedenti. Veniva disegnato o inciso all'interno degli elmi dei guerrieri, secondo cui conferiva invincibilità in battaglia, aumentando la forza e il terrore nei nemici, amplificando la furia guerriera. Formato dalla Runa Yr ripetuta 8 volte, numero non casuale. Sembra aumentare il fascino, inteso come carisma e ascendente sugli altri, usato anche da alcuni Ættnar islandesi e anche dagli sciamani, poiché distrugge le energie negative e offre quindi una protezione sia fisica che energetica. Per alcuni, ma non ho ancora confutato, aiuta anche la guarigione, riducendo il tempo di cicatrizzazione delle ferite.
Il modo migliore di utilizzarlo è la creazione di un talismano, su cui incidere o disegnare la Stav, che va successivamente attivata.

Per i metodi di attivazione esistono diverse scuole di pensiero:
• Le scuole più moderne parlano di semplice attivazione energetica, richiamando l'Ond appunto, che viene canalizzato nella runa o nella Stav. Canalizzare significa quindi concentrarsi corpo, mente e spirito su un "oggetto" per poi trasferirgli parte della propria energia attraverso le mani (9° chakra) e il soffio vitale.
• Nella scuola più tradizionale l'attivazione ha come mezzo canalizzante il sangue e la saliva.

Lo Ægishjálmur richiede energia, come tutto ciò che dall'energia viene attivato. Distrugge le energie negative in modo completo, praticamente fagocitandole, ma se non ne ha deve in qualche modo lavorare ugualmente e le ripesca da chi lo porta. Per questo in battaglia funzionava in modo impeccabile, poiché sono momenti e stati in cui le energie toccano livelli assurdi d'intensità e forza, per lo più negativi. Averlo tatuato può portare a stati di stanchezza prolungata proprio per questo, arrivando a causare dolori.
Ægishjálmur è una Stav runica e, come queste, richiede conoscenza e rispetto della cultura che l’ha generato. Yr è una grande Runa di  protezione, dono di Oðinn agli uomini. Le Rune sono potenti e la loro energia è un sistema a sé stante, si dice infatti che il Wyrd sia fatto di Rune: muovendo una singola energia la vibrazione si propaga in modo esponenziale e imprevedibile, se non se ne è compreso il moto.

Tanti giocano, tanti si bruciano e, spesso, a farne le spese non è solo chi commette l’errore.

Legge fondamentale dell’Universo e riportata anche dalle Rune: un dono per un dono (Gjöf).

Sigríðr Úlfhildr Bálsdóttir



Triskell e Triquetra

Mi è stato chiesto di scrivere qualcosa su Triskell e Triquetra, per cui ecco quello che personalmente posso dire in merito a questi due simboli.

TRISKELL


Uno dei più conosciuti simboli celtici, simbolo legato all'energia e al suo movimento. I tre rami del Triskell sono spirali che partendo da un punto si sviluppano in senso orario fino ad incontrarsi nel centro. 3 spirali che confluiscono in 1, per cui richiamo molte forte al concetto trino/uno, ricalcato anche da altre religioni. Qui, come detto, è questione di energia, per cui le 3 spirali non hanno un unico riscontro, ma diversi; rappresentano quindi gli elementi (terra, fuoco e acqua), l'uomo (corpo, mente, spirito) e il tempo (passato, presente, futuro). In tutti i casi, il movimento destrorso delle spirali porta all'unione e alla creazione di un nuovo stadio. Il Triskell è quindi simbolo dell'evoluzione, della trasformazione, dello sviluppo, del movimento; là dove la stasi è "morte", l'azione è "vita". Quest'ultimo concetto richiama il ciclo della natura, dove l'inverno, con il freddo e il ghiaccio blocca la vita della natura in una morte apparente, per poi risvegliarsi e tornare alla vita in primavera con il calore del Sole. Il Triskell è infatti associato al Sole, al suo movimento, al suo ruolo essenziale nella vita dell'uomo. Se tutto ciò che è eterno è circolare e quindi ciclico, come la natura, così è il tempo che il Triskell rappresenta nella forma di passato, presente e futuro che porta alla Conoscenza, alla Memoria che non può essere perduta e che non ha limiti fisici, perché collegata ad un'unica origine.Il movimento delle spirali e dell'energia che esse generano, portano protezione, scacciano le energie e i pensieri negativi atti ad attaccare, soprattutto nella versione sinistrorsa del Triskell.

TRIQUETRA


La Triquetra è un nodo celtico, sviluppatosi dopo l'avvento del cristianesimo sembrerebbe, come evoluzione del Triskell, al fine di proseguirne l'utilizzo, anche dopo che si tento di debellarlo anche grazie all'eliminazione dei Druidi. Il significato infatti ripercorre quello del Triskell, seppur si perda in parte l'energia fornita dalle spirali. Nella Triquetra emerge però graficamente con più forza il concetto di unione tra le parti, tra gli elementi, che divengono parte integrante di un tutto che, seppur in una mutata struttura, porta protezione al singolo e quindi anche a chi lo porta; forse per questo è stato il simbolo maggiormente ripreso in epoche moderne dalle varie correnti new age sentendo la necessità di creare un gruppo nel quale identificarsi come soggetto, cosa che riuscirebbe sicuramente più difficoltosa col Triskell.


Sigríðr Úlfhildr Bálsdóttir

Corrispondenze

Giorno - Pianeta - Colore - Divinità - Runa

Domenica → SOLE → oro → Baldur → Sowelo
Lunedì → LUNA → bianco → Mani → Nauthiz
Martedi → MARTE → rosso →  Tyr →Thiwaz
Mercoledì → MERCURIO → arancio → Oðinn → Ansuz
Giovedì → GIOVE → blu → Thor → Thurisaz
Venerdì → VENERE → verde → Freyja → Fehu
Sabato → SATURNO → nero → Skadi → Isa

Sigríðr Úlfhildr Bálsdóttir

Influenze dei colori

La cromoterapia ha origine antichissima, se ne hanno attestazioni tanto nell'Antico Egitto come presso gli antichi Greci, ma è comunemente riconosciuto come i colori fossero parte integrante delle spiritualità antiche, infatti l'interesse per i benefici dei colori andava di pari passo con il concetto degli elementi: aria, fuoco, acqua, terra.
La distinzione più schematica è quella tra colori caldi e colori freddi:
- colori CALDI: giallo, arancione e rosso;
- colori FREDDI: blu, azzurro e viola;
- VERDE: colore del centro, neutro e stabilizzatore.

BIANCO
Espressione di candore, purezza è la manifestazione delle energie nel loro massimo splendore.

NERO
Il colore che assorbe tutte le altre vibrazioni, atto quindi alla protezione dalle energie.


GIALLO
Il colore del sole, legato al 3° chakra che si trova nel plesso solare, è il colore della trasformazione, positivo, ottimistico, stimolatore di allegria, benessere, estroversione e lucidità cosciente.


ROSSO
Colore che richiama immediatamente il fuoco e il sangue, quindi un concetto legato alla vita, alle passioni, quindi tanto all'amore carnale quanto alla guerra, associato all'istinto, al desiderio e alla sessualità. Viene infatti associato al 1° chakra, la radice, per questo le sue vibrazioni portano energia fisica, stimolanti, eccitanti, rappresentano l'attivazione per eccellenza.

ARANCIONE
Un colore caldo generato proprio da altre due tonalità calde: giallo e rosso, comprendendone e mitigandone entrambe le caratteristica, senza eccessi, senza estremizzazioni. L'arancione, legato al 2° chakra, la milza, la zona appena sotto l'ombelico, induce serenità, entusiasmo, allegria, voglia di vivere, aumenta l'ottimismo, la positività dei sentimenti, la sinergia fisica e mentale, risultando utile in caso di apatia, depressione, pessimismo, paura, nevrosi, psicosi. Non è eccitante come il rosso né elettrico come il giallo, per questo è simbolo di trasformazione armonica, legata alla crescita, all'evoluzione.


VERDE
Energia di tipo neutro, data dall'unione di giallo (caldo) e blu (freddo), svolge una funzione di equilibrio è associato al 4° chakra, il cuore; è il colore della natura, simbolo di rinnovamento, equilibrio, speranza, sviluppo, fertilità. Esprime volontà di operare, la perseveranza, la tenacia ed è quindi associato alla guarigione; aiuta a combattere irritabilità, insonnia ed esaurimento, oltre ad essere un sedativo del sistema nervoso.

BLU
Vibrazione legata al 5°chakra, la gola, che tende a portare rilassamento; è infatti il colore della calma, dell'infinito, della serenità emotiva, combatte quindi l'agitazione sia fisica che mentale.

VIOLA
 Energia di tipo freddo è però dato dall'unione di due colori dalle caratteristiche opposte: rosso (caldo - attivante) e blu (freddo - rilassante). Proprio questa sua particolarità lo porta ad agire prettamente sulla parte non materiale dell'essere, quindi sulla spiritualità, ispirazione e fantasia, in associazione al 7° chakra, la corona, seppur venga utilizzato per lavorare e stimolare anche il 6° chakra talvolta.

INDACO
Energia fredda che definisce il colore cosmico dell'energia stessa, rappresenta l'intuizione che sostiene l'attività mediativa, favorendo l'intuito, essendo legato al 6° chakra, il terzo occhio.

Sigríðr Úlfhildr Bálsdóttir

I colori delle candele

NERO
Legato a Saturno è colore che "assorbe" tutti gli altri e, secondo alcuni, assorbe analogamente le energie come avviene con i cristalli: sarà quindi l'intenzione dell'officiante a designare la positività o la negatività della candela a seconda del rituale. Comunque è solitamente usata nei rituali di fattura, maledizione, allontanamento, rituali di bando e anche per contrastare/allontanare la depressione.Il giorno settimanale corrispondente è il sabato.
Aspetti positivi: saggezza, stabilità, controllo e cautela.
Aspetti negativi: depressione, malinconia, sconforto, disperazione, tristezza, pessimismo.

BIANCO
Rappresenta l'assenza di colore in quanto li riflette tutti ed è legato alla Luna.Le candele bianche sono ottime per purificare l'ambiente prima di iniziare un rito. Vengono utilizzate anche per esorcizzare, consacreare e in genere nei rituali di divinazione, chiaroveggenza e in tutte le pratiche atte a rafforzare la spiritualità dell'individuo come anche per la meditazione. Può sostituire gli altri colori se non disponibili o essere usata quando non si hanno molte informazioni sulla persona su cui si vuole agire.Il giorno settimanale corrispondente è il lunedì.
Aspetti positivi: purezza, innocenza, luce, pace, modestia, spiritualità, sincerità, semplicità, speranza.
Aspetti negativi: debolezza, infermità, codardia, apatia, timidezza, impotenza.

ROSSO
Legato a Marte/Plutone simboleggia l'elemento fuoco è il colore che rappresenta forza, vitalità, coraggio e forti emozioni.La candela rossa viene utilizzata per rituali d'amore, ma nell'accezione passionale e sessuale, salute, per sconfiggere i nemici, per ricavare il proprio equilibrio psico-fisico, per sconfiggere malattie e negatività.Il giorno settimanale corrispondente è il martedì.
Aspetti positivi: calore, forza, sessualità, coraggio, vigore, amore fisico, esuberanza, creatività, generazione, trionfo.
Aspetti negativi: odio, rabbia, passione incontrollata e primitiva, attacco, anarchia, rivolta, pericolo, guerra, violenza, crudeltà, vendetta.

BLU
Legato a Giove/Urano è il colore del dialogo e simboleggia l'elemento acqua.La candela blu viene utilizzata per protezione, per avere l'appoggio di persone influenti, amicizie importanti. Ottima per portare armonia in un gruppo sia di amici che familiare.Se si lascia bruciare per intero una candela blu in una casa il primo dell'anno per tutto l'anno in essa vi saranno amore ed armonia.Il giorno settimanale corrispondente è il giovedì.
Aspetti positivi: fedeltà, ispirazione, verità, tranquillità, comprensione spirituale, devozione, sincerità, intuizione, pietà.
Aspetti negativi: freddezza, indifferenza, malinconia, dolore, frigidità, apatia, tetraggine, dispiacere.

GIALLO/ARANCIONE
Legato a Mercurio simboleggia l'elemento aria.La candela di questo colore si utilizza per avere successo negli affari, nelle questioni materiali e nelle arti, per avere fortuna, per supportare e far rifiorire le attività commerciali che attraversano una crisi, per le attività intellettive, la memoria, per stimolare e controllare le situazioni, per lo studio e per il carisma.Il giorno settimanale è il mercoledì.
Aspetti positivi: luminosità, allegria, calore, forza, gloria, potere, creatività, forza intellettuale.
Aspetti negativi: gelosia diffidenza, malattia, decadenza, agonia, perfidia, incostanza.

VERDE
Legato a Venere simboleggia l'elemento terra, la natura e in cristalloterapia è il colore dell'amore universale. La candela di questo colore viene utilizzata per protezione e accrescimento, per l'amore, la fertilità, la prosperità e la buona sorte (anche per il denaro inteso come accrescimento/prosperità economica), per la bellezza e il rinvigorimento.
Aspetti positivi: immortalità, stabilità, gaudio, tranquillità, crescita, abbondanza, fertilità, equilibrio.
Aspetti negativi: gelosia, invidia, avarizia, rabbia, discordia, conflitto, disarmonia, risentimento.

ROSA
Legato sempre a Venere, ma meno utilizzato ed introdotto in epoca più tarda in Europa a seguito di contaminazioni con altri culti soprattutto di origine afro-americana. La candela di questo colore viene utilizzata quando si vuole influire in modo benefico su problemi d'amore, affinità spirituale e fisica, per bilanciare i sentimenti, per l'armonia. Si basa su effetti vibrazionali più pacati rispetto al verde, quindi con un'influenza più soggettiva.

VIOLA
Legato a Nettuno/Mercurio simboleggia la spiritualità, il sacrificio, la perseveranza è spesso velato si mistero. La candela di questo colore viene usata durante gli esorcismi, per proteggersi, fermare azioni verso l'officiante o qualcuno che gli è vicino.
Aspetti positivi: capacità di giudizio, saggezza, chiaroveggenza, protezione psichica, amore per la verità, innocenza.
Aspetti negativi: letargia, malinconia, tristezza.

MARRONE
Legato sempre alla Terra. La candela di questo colore viene utilizzata per questioni materiali, per la protezione della casa, dei familiari e per ritrovare oggetti perduti.

GRIGIO
Simboleggia il neutro, lo stallo. Può essere usata per porre fine ad un qualunque tipo di rapporto.

Sigríðr Úlfhildr Bálsdóttir

Pleniluni

Ci sono dodici o tredici lunazioni, durante l'anno, e quindi dodici o tredici Esbat, che ogni anno cadono in date diverse. In successione, da Gennaio a Dicembre ritroviamo i seguenti Pleniluni. 

1. Luna del Lupo: è dedicata alla famiglia, e al gruppo. Ci invita a coltivare gli affetti e ricorda l’importanza del lavoro di gruppo. Rievoca quindi lo spirito di Branco dei Lupi, la loro dedizione ai legami profondi, sui quali riflettere come fondamento della nostra vita.

2. Luna del Ghiaccio: è un momento di guarigione, di ricarica interiore. Invita all’analisi della propria individualità per potersi migliorare in futuro. L’analisi va effettuata con grande attenzione ed onestà, poiché sarà fondamentale per prepararsi alla luna successiva. Il ghiaccio è un elemento importante, cristallizza la forma fermandola in un determinato momento, ma non per sempre, è visto come stasi momentanea che serve a fornire il tempo necessario per meditare, riflettere e assimilare il necessario.

3. Luna del Seme: è periodo di cambiamenti e nuove opportunità, così come i semi che danno nuove piante. È una luna dedicata ai nuovi inizi e ai cambiamenti. Il seme è l'embrione della vita, che necessita di un giusto ambiente per germogliare, della giusta attenzione, perché da lui ha inizio il tutto, ancora privo di una vera forma, ma porta in sé le predisposizioni necessarie.

4. Luna delle Gemme: in questo periodo i semi danno le prime gemme, così nella vita spirituale c’è una rinascita. È il momento di massima produttività spirituale, grazie anche all’aumento dell’energia. Le gemme che si affacciano al primo Sole, dopo l'inverno, quando la primavera bussa alle porte e la natura cambia, mostrando come la morte sia solo apparente, come la vita possa sbocciare ancora.

5. Luna del Fiore: aiuta a concretizzare qualsiasi lavoro spirituale intrapreso. Il fiore vede la sua pienezza, la sua maturazione, l'apice del suo ciclo nell'anno, dopo la pazienza avuta, ecco giungere lo splendore carico di profumi, di gioia.

6. Luna del Miele o di Idromele: è un momento ricco nella natura, e dedicato ai cambiamenti in positivo. È una luna che invita a prenderci le nostre responsabilità. 

7. Luna del Raccolto: la natura è al suo splendore, inoltre inizia il primo raccolto. Questa luna è dedicata a pratiche particolari, che richiedono molta forza e molta attenzione. La festa degli Uomini per il dono della Natura, che sfama, che da sostentamento, senza dimenticare mai che si raccoglie ciò che si è seminato, quindi è un momento che porta con sé la carica energetica accumulata nel ciclo corso, gli sforzi, le fatiche, le speranze, la pazienza, la sofferenza, le gioie: tutto si condensa generando una forza intensa, potente.

8. Luna del Grano: ricorda il raccolto del grano, ed invita tutti i praticanti a prendere esempio da questo frutto, che oltre a fornire nutrimento si rigenera dai suoi semi. Invita a riflettere su quanto abbiamo fatto finora, e da quali aspetti positivi della nostra vita possiamo seminare nuovamente per poterci migliorare ancora. Noi, seme di noi stessi; Noi fautori del nostro destino; Noi responsabili delle nostre scelte.

9. Luna della Vendemmia: è l’ultimo raccolto, insieme all’uva ci sono gli ultimi frutti. È giunto il momento di rilassarsi, dedicandosi all’armonia tra corpo e spirito, tornando il più possibile a contatto con la natura. La vendemmia è di per sé un momento di aggregazione e di festa, che tuttavia non porta in sé la stessa spensieratezza del primo raccolto, poiché già ci si prepara per l'inverno, niente più sperperi, niente più eccessi, quindi un'energia più pacata, riflessiva.

10. Luna di Sangue: dedicata agli animali cacciati, si ricordava il loro spirito e li si ringraziava per il nutrimento che donano con la loro morte, riflettendo sulle loro caratteristiche per trarne insegnamento; inoltre, è il momento proprizio per riflettere sugli animali, sulle loro caratteristiche, sperando di imparare da loro per poterci migliorare. La Luna di Sangue è una Luna particolare, molto legata ai Lupi per il suo aspetto di caccia, a quegli spiriti che sotto la sua gida si muovono inseguendo prede "non comuni".

11. Luna della Neve: la natura si ferma, siamo nel cuore dell’inverno e anche noi possiamo fermarci e dedicarci al riposo dell’anima, e al recupero delle forze. Un tempo, in inverno ci si radunava in casa, attorno al camino, era il momento delle donne e degli anziani, il tempo per acquisire saggezza da chi ne era portatore, attraverso la sua parola e la sua esperienza. Il riposo del corpo e la crescita dello spirito.

12. Luna Fredda: È il momento della rinascita, del risveglio. Rappresenta la vita, la morte e la rinascita, ed invita alla riflessione sul ciclo della vita. La conclusione del ciclo, il momento in cui tutto si compie, tutto giunge a consapevolezza in un percorso definito, dove nulla è casuale.

13. Luna Blu: è la più potente nell'arco di un anno solare; infatti è la seconda Luna Piena che si verifica in un mese ed è carica di potere, adatta alla divinazione e ai rituali più potenti.

Sigríðr Úlfhildr Bálsdóttir