«Conosci te stesso» dice il famoso Oracolo di Delfi.
Al pari, Gustav Jung afferma «Chi guarda se stesso, rischia di incontrare se stesso.»
Frasi semplici, poche parole che in sé esprimono un percorso, un cammino alla portata di tutti, ma non per tutti, perché intraprenderlo richiede coraggio.
Anche Platone nel Mito della Caverna esprime come sia difficile per l'uomo affrontare questa realtà, abituato all'illusione, le ombre che si muovono sulla parete della caverna, tanto da arrivare a provare odio verso chi invita a guardare oltre, a volgersi da un'altra parte...verso la luce.
Perché è così difficile una cosa fondamentalmente tanto semplice?
Prova a fermarti davanti ad uno specchio, per quanto tu sia fisicamente bello, restando lì davanti ad osservarti, inizierai a trovare nella tua figura difetti, imperfezioni che non vuoi vedere, che non vuoi riconoscere, tanto meno accettare, arrivando a negarne l'esistenza.
Ecco, davanti alla tua Anima, a ciò che realmente sei, la reazione è la stessa.
Perché?
Perché noi tutti ci costruiamo un'immagine di noi stessi, secondo valori instillati in noi dalla famiglia, dalla società, da tutto ciò che ci circonda, dalla nostra volontà di far parte di un gruppo. Invece, l'Anima richiede il coraggio dell'unicità, perché non ne esiste una uguale all'altra, richiede l'accettare che ella non è schiava di regole sociali, né si impone di dover soddisfare le aspettative altrui.
L'Anima E'.
L'Anima è luce e buio, per conoscere se stessi occorre avere il coraggio di guardare entrambi, di guardarli, comprenderli nella loro ragione d'essere e, infine, accettarli.
Negare una parte di essi porta solo a reprimerla, non a cancellarla, e nella repressione questa cresce, come acqua in una pentola a pressione che bolle, bolle e bolle, finché non trova uno spiraglio per uscire e, a quel punto, troppa la pressione, la forza accumulata, e diventa qualcosa dal potenziale distruttivo.
Accettare.
Accettare che si è umani, che si è limitati e illimitati allo stesso tempo, accettare che si può essere una cosa e il suo esatto opposto.
Essere faccia a faccia con se stessi è un'esperienza il più delle volte, dura, che spesso stravolge l'idea che ci si era creati di se stessi, scardinando tutti gli schemi, portando novità, aprendo alla conoscenza e alla consapevolezza. Quando si arriva a comprendere la propria Anima per ciò che è, allora sì, si recupera la vera Dignità, quella che nulla e nessuno può togliere, perché parte di noi ed è in essa che affonda le radici l'Onore, non l'orgoglio, in essa si genera la forza di andare avanti, nonostante tutto, perché lì brilla la luce di una stella, in grado di splendere anche in mezzo al fango.
Sigríðr Úlfhildr Bálsdóttir
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