Giunge l'autunno, domani comincerà il suo viaggio nella ruota dell'anno e con lui le energie seguiranno il cammino che le porta a discendere nella grotta dell'Anima, per ri-trovare la loro dimensione interiore e scavare sempre più a fondo. Questo passaggio viene segnato dall'Equinozio d'Autunno, il momento in cui Luce e Buio conoscono un momento di equilibrio, per cedere poi il passo alla Notte. In questo Equinozio si celebra l'ultimo raccolto prima dell'inverno, del freddo, del gelo che porta la morte apparente della natura, dove tutto si fissa nella stasi del ghiaccio. Oggi è sicuramente un passaggio molto meno sentito per la minor dipendenza che abbiamo con la Terra, eppure ancora qualcuno ricorderà come giungesse in questo periodo anche la fine delle vendemmia, momento ancora di grande festa, dove anche i bambini partecipavano prendendo spesso il lavoro come un gioco. Questi erano gli ultimi momenti di calore, di luce, prima di ritirarsi nelle case per uscire il meno possibile...ricordi lontani, eppure proprio questo ciclo ancora oggi segna le energie che vibrano intorno a noi e dentro di noi.
Nell'Equinozio di Autunno si celebra il proprio ringraziamento per il raccolto, sia materiale che spirituale, chiedendo anche protezione per il cammino nell'Inverno, coi suoi pericoli, i suoi stenti, i suoi momenti importanti. Uno dei colori che contraddistinguono questo momento è l'arancione, simbolo anche di trasformazione, le cui vibrazioni ci supportano appunto in questo passaggio. Dalla tradizione ricordiamo come si usava offrire piante e frutti particolari, peculiari della stagione stessa, ma anche con un loro significato ben preciso, quali: la mela, l'uva, il rosmarino, la salvia (raccolta anche per essere conservata durante l'inverno, dove altrimenti non se ne potrebbe avere), l'alloro, le foglie di vite e il biancospino (di cui si bruciavano le foglie e si utilizzavano i frutti).
Vi voglio lasciare con un saluto particolare, scritto alcuni anni fa, ma ancora parte di me ^_^
Sigríðr Úlfhildr Bálsdóttir
Nessun commento:
Posta un commento